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A Scampia l’operazione Murena sgomina la banda dei narcos: ecco come avveniva lo spaccio [VIDEO]

L’operazione Murena ieri ha portato all’arresto di 28 persone coinvolte nello spaccio di stupefacenti presso quella che è la piazza di spaccio più grande d’Europa, Scampia. Un video racconta la vita dei pusher nelle “vele”.
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All'alba di ieri una complessa azione di Polizia ha portato all'arresto di 28 persone per spaccio di droga. Siamo a Napoli, e precisamente a Scampia, dove si svolge quotidianamente il più grande mercato di stupefacenti del Vecchio Continente. Per la loro conformazione architettonica, da anni le "vele" di Scampia costituiscono un baluardo solido della criminalità organizzata. L'organizzazione segue regole e controlli scrupolosi, effettuati tramite le sentinelle che rendono il covo impenetrabile dalle forze dell'ordine.

L'operazione Murena, che va avanti da diversi mesi, ha sconfessato la regola dell'impenetrabilità delle vele; un dato di fatto arcinoto e ben rappresentata nel film Gomorra. Quando le auto delle forze dell'ordine si avvicinavano alle vele, la prima sentinella richiamava l'attenzione con urla di avvertimento che venivano ripetute dalle sentinelle più lontane. Una sorta di "eco umana" che arrivava fino ai covi. Non solo, il sistema di controllo si serviva di cancellate e porte blindate installate nei "punti clou" della criminalità, attraverso i quali si passava solo se schedati dalle vedette. Un sistema che non escludeva nessuno e che garantiva ai criminali di agire indisturbati: persino i residenti devono fare i conti con queste procedure e venivano autorizzati a raggiungere le proprie abitazioni soltanto "quando era il momento" .

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Il video della Polizia di Stato, ottenuto attraverso le registrazioni di una telecamera nascosta e riportato da Repubblica.it, mostra come si svolgeva quotidianamente lo spaccio presso le "case dei puffi" e il Lotto T. Si vede un piccolo ambiente nel quale i pusher si danno alla distribuzione delle dosi di droga come eroina e cocaina, al prezzo di 13 euro. Lo spaccio avviene dietro una porta blindata che divide il pusher dalla fila di tossicodipendenti che mendicano la loro razione di morte quotidiana. E' un viavai continuo, dalle immagini si vede chiaramente che appena il pusher vende la dose, nella fessura spuntano altre mani desiderose. Lo spaccio è quasi frenetico e ogni tanto i tossici, sfiniti dall' attesa, fanno casino. In quei momenti si distinguono nettamente le urla dei narcos che, spazientiti, li insultano. Quella del narcotraffico è un'attivita che frutta al "sistema" cifre da capogiro, si parla di oltre centomila euro a settimana.

L'azione di ieri è frutto di mesi di indagini sofisticate e altamente rischiose. Il primo dirigente del commissariato di Scampia Michele Spina ha raccontato che per rendere possibile l'operazione Murena è stata utilizzata la "tecnica dell'assuefazione". L'obiettivo era far diventare la presenza delle forze dell'ordine sempre più corposa, tant'è che talvolta venivano intentate operazioni palesemente fallimentari pur di far sentire che lo Stato c'era. E che era più debole.

Una tattica sofisticata che ha fatto sì che i criminali abbassassero le difese e permettessero ad alcuni uomini delle forze dell'ordine di infiltrarsi tra di loro. Questi uomini-coraggio, infine, hanno installato le microtelecamere che hanno portato al maxiarresto di ieri. L'operazione è stata festeggiata con entusiasmo dalla Polizia così come dai residenti che, adesso, si augurano che dopo le "pulizie generali" Scampia e le sue Vele restino sotto lo stretto controllo dello Stato.

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