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A Natale spesi oltre 2 miliardi per cibi e bevande, dopo otto anni riprendono i consumi

Dopo anni di crisi, c’è di nuovo il segno più nei consumi degli italiani per il peridoto natalizio. Il primato però resta al settore del cibo e bevande.
A cura di Antonio Palma
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Dopo anni di crisi economica, l'Italia sembra avviarsi verso la ripresa. Lo dimostrano i dati sui consumi delle famiglie nel periodo natalizio forniti dal Codacons. Secondo l'associazione dei consumatori, infatti, per la prima volta dopo otto anni i consumi degli italiani legati alle festività natalizie sono tornati a crescere facendo registrare un aumento complessivo del 3% rispetto allo scorso anno e un giro d'affari che ha raggiunto quota 10,1 miliardi di euro. I consumi natalizi quindi sono andati ben oltre le previsioni delle settimane scorse e la spesa procapite ha superato quota 168 euro. Il settore meno florido è stato quello dei viaggi e delle vacanze, soprattutto all'estero, che hanno visto un sensibile calo delle prenotazioni dovuto in gran parte alla paura di attentati dopo i fatti di Parigi. Per il Codacons gli italiani invece non hanno rinunciato ai regali con i settori migliori rappresentati dai prodotti per la casa, i giocattoli, l'hi-tech e, soprattutto, gli alimentari che hanno raggiunto quota 2,8 miliardi di euro.

Un elemento confermato anche dalla Coldiretti che, seppur come una stima minore, si parla di 2.2 miliardi di euro, parla di irrinunciabilità degli italiani a cibi e le bevande consumati tra il cenone della vigilia e il pranzo di Natale. Del resto più di otto italiani su dieci (l'82 per cento) hanno trascorso il natale a casa con parenti o amici tra tavole imbandite. A prevalere è stata la tradizione e il cibo Made in Italy, spesso fatto in casa visto che aumentano le ore trascorse in cucina per preparare i piatti, mentre al contrario sembra praticamente scomparso il cibo esotico. Appena il 9% degli italiani invece si è recato al ristorante, mentre il 3% ha preferito gli agriturismi.

Secondo Coldiretti, la maggioranza delle tavole sono state imbandite con menù a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata "in 850 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 400 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 350 milioni di euro per dolci con gli immancabili panettone, pandoro e panetteria, 300 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 per pasta e pane e 100 milioni di euro per formaggi e uova". Dati confortanti che però, come avverte il presidente Codacons Carlo Rienzi, sono ancora lontani dal periodo pre crisi.

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