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A maggio 184mila contratti di lavoro in più, vola la produzione industriale

Aumentano i contratti ma sono solo 271 in più quelli a tempo indeterminato. Produzione industriale ai massimi dal 2011.
A cura di Antonio Palma
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Segnali positivi di ripresa economica per l'Italia, almeno stando ai dati sull'occupazione diffusi oggi dal Ministero del lavoro e ai dati della produzione industriale diffusi dall'Istat. Secondo i numeri comunicati dal Ministerro per quanto riguarda la dinamica dei contratti di lavoro, infatti, nel mese di maggio vi è stato un nuovo aumento dei rapporti lavorativi anche se il numero di quelli stabili resta pressoché invariato. Nel dettaglio, nel mese di maggio il numero di attivazioni di nuovi contratti di lavoro in tutti i settori di attività economica in Italia è stato pari a 934.258. Se confrontato al numero di cessazioni di rapporti di lavoro, pari a 749.551, si tratta di 184.707 contratti in più. Di questi, nello stesso periodo considerato, 179.643 sono stati nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato, circa il 19%. In questo caso però c'è da dire che al contempo sono cessati 179.372 contratti di lavoro a tempo indeterminato quindi in sostanza i contratti stabili in più sono solo 271.

Leggermente positivo il raffronto sul lungo periodo e cioè rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Nel mese di maggio infatti il numero di nuovi contratti rispetto allo stesso mese del 2014, quando i nuovi contratti furono 899.796, è aumentato di 3,8 punti percentuali. Nel confronto con il 2014 il saldo quindi risulta leggermente superiore. Positivo anche il raffronto tra le trasformazioni di rapporti di lavoro a tempo determinato in rapporti a tempo indeterminato. In questo caso a maggio 2015 le trasformazioni sono state 30.325 in aumento del 43,2% rispetto al stesso periodo dell'anno scorso (erano 21.184 a maggio 2014). Nel dettaglio a maggio 2015, tra i nuovi rapporti di lavoro 643.032 sono stati contratti a tempo determinato, 19.728 contratti di apprendistato, 376 collaborazioni e 55.479 le forme di lavoro classificate nella voce ‘Altro'. Tra le 749.551 cessazioni di contratti di lavoro invece purtroppo 179.372 (circa il 24%) sono relative proprio ai contratti a tempo indeterminato, 458.220 a contratti a tempo determinato, 13.230 sono contratti di apprendistato, 46.570 sono collaborazioni e 52.159 sono le forme di lavoro classificate nella voce ‘Altro'.

La produzione industriale decolla

Notizie ancora più confortanti per la produzione industriale che a maggio subisce un'impennata volando ai massimi dal 2011. Secondo quanto comunica l'Istat, infatti, la produzione nel Bel Paese a maggio è cresciuta dello 0,9% rispetto ad aprile 2015 e addirittura del 3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Una crescita che non si registrava dall'agosto 2011 quando era stata del 7,1%. A trainare la crescita il settore dei beni strumentali, che crescono del 2,3% rispetto ad aprile e dell'8,5% rispetto a maggio 2014, ma in miglioramento sia congiunturale che tendenziale sono tutti i settori industriali a partire da quello dell'energia (+1,7%), e dei beni di consumo (+0,7%). Da segnalare in particolare la produzione di autoveicoli che realizza una progressione del 55,6% sul 2014. Al contrario le diminuzioni maggiori si registrano nei settori dell'attività estrattiva (-12,1%), delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-1,4%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (-0,5%).

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