1 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

A Firenze tasse universitarie più alte per chi dà pochi esami: è polemica

Per far entrare in vigore la “No tax area” per gli iscritti che siano in pari con gli studi e produttivi, le università stanno incrementando le tasse per gli altri, protestano gli studenti.
A cura di A. P.
1 CONDIVISIONI
Immagine

Rivoluzione in vista per le università italiane e gli studenti universitari del Bel Paese. Con le nuove regole imposte dalla legge di stabilità, infatti, gli atenei della Penisola dovranno trovare meccanismi adatti e fonti di guadagno alternative, ma dai primi piani presentati è già scontro con gli studenti. L'idea base è di istituire una "No tax area" per gli iscritti con Isee uguale o inferiore a 13mila euro che abbiano però determinate caratteristiche: siano in pari con gli studi (cioè non oltre un anno fuoricorso) e produttivi (cioè con almeno 10 crediti conseguiti entro il 10 agosto del primo anno e 25 crediti per gli anni successivi).

Dietro questo meccanismo voluto dal governo però si nasconde la sorte di tanti altri studenti non compresi in queste categorie ed è qui che gli atenei dovranno stabilire nuove regole. L'Università di Firenze, ad esempio, ha già presentato ai rappresentanti degli studenti una bozza di provvedimento che sarà discussa la prossima settimana in Senato accademico e a fine mese in Consiglio di amministrazione, ma che ha già creato molte polemiche.

Il piano prevede la creazione di tre categorie di studenti: quelli sia regolari che produttivi, quelli regolari o produttivi e infine quelli né regolari né produttivi, che cioè non sono in pari con gli studi e non hanno raggiunto i crediti. Ovviamente ad avere la peggio sono questi ultimi per i quali si alza drasticamente il costo degli studi. "Il problema è che questa misura si abbatte sia su chi ha un Isee altissimo, pari a 125mila euro, sia su chi ha un Isee di 16mila euro o più basso" spiegano i rappresentanti degli Studenti di Sinistra, aggiungendo: "D'ora in avanti, chi è bravissimo non pagherà niente, chi è bravino pagherà più o meno come lo scorso anno, ma chi è indietro dovrà pagare quasi 400 euro l'anno. Circa 200 euro in più rispetto a prima. In pratica, verranno introdotte vere e proprie sanzioni che possono andare da 130 a 330 euro in più rispetto a quanto pagano i bravi". "D'ora in poi chi è in condizioni economiche agiate potrà continuare a studiare anche se non in pari, chi è in condizioni disagiate e magari è costretto a lavorare per poter studiare e per questo è rimasto indietro, verrà buttato fuori" accusano gli studenti invitando i colleghi alla mobilitazione

1 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views