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A Cuba torna a sventolare la bandiera Usa, Kerry riapre l’ambasciata

L’ambasciata Usa riapre a L’Avana dopo 54 anni alla presenza del segretario di Stato che annuncia: “Incontrerò i dissidenti”.
A cura di Antonio Palma
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È arrivato il grande giorno a L'Avana: a Cuba torna a sventolare la bandiera Usa. Dopo decenni di gelo tra i due Paesi infatti oggi riapre ufficialmente l'ambasciata statunitense nel Paese caraibico. Per il gran giorno è arrivato da Washington direttamente il segretario di Stato Usa, John Kerry, che avrà il compito di presenziare allo storico appuntamento. Si tratta della prima visita di un capo della diplomazia Usa dal 1945. Assieme a Kerry ci saranno anche una ventina di membri del Congresso e funzionari della Casa Bianca, del Dipartimento di Stato, del Tesoro, del Commercio e delle Difesa Usa. L'edificio scelto come sede diplomatica è lo stesso abbandonato 54 anni fa dopo la rottura di ogni relazioni diplomatica già ridotte all'osso dopo il 1959 in seguito alla rivoluzione cubana di Fidel Castro. Ad issare nuovamente la bandiera a stelle e strisce sull'ambasciata sono stati chiamati appositamente tre ex marine che il 4 gennaio del 1961 la ammainarono. "Usa e Cuba non sono più prigionieri della storia, Raul Castro e Barack Obama hanno preso decisioni coraggiose" ha esordito Kerry in spagnolo nel suo discorso, aggiungendo: "Oggi è il giorno per mettere da parte le vecchie barriere, non avete nulla da temere, i benefici saranno grandissimi quando permetteremo ai nostri cittadini di conoscersi, scambiarsi visite, idee, imparare a conoscersi". "L'embargo resta in piedi, nonostante il forte impulso di Obama, solo il Congresso può rimuoverlo" ha ricordato però Kerry, assicurando che "l'amministrazione si batte con forza per quell'obiettivo". "In fondo, l'embargo vale in due direzioni. Tutto ciò che divide i popoli è un crimine contro l'umanità" ha conblsuso Kerry ringraziando poi il Papa per il ruolo di intermediario svolto nel riavvicinamento Usa-Cuba.

La riapertura ufficiale dell'ambasciata Usa a L'Avana segue quella della sede diplomatica cubana a Washington, avvenuta il 20 luglio scorso, e soprattutto al disgelo avviato dai due leader Barack Obama e Raul Castro. "Sempre più persone viaggeranno. Ci sarà più scambio. Più famiglie potranno ricongiungersi. E si spera che anche il governo di Cuba voglia prendere decisioni per iniziare a cambiare le cose” ha commentato Kerry, annunciando a sorpresa che dopo la cerimonia incontrerà alcuni dissidenti cubani, non invitati alla cerimonia dell’alzabandiera come segno di rispetto al governo dell’Avana. A poche ore dalla storica riapertura dell'ambasciata Usa è intervenuto però anche Fidel Castro che nel giorno del suo 89esimo compleanno ha attaccato: "Ci dovete molti milioni di dollari". In un articolo che mette in evidenza quel che pensa degli Usa, il ‘lider maximo' spiega che il debito è pari a "molti milioni di dollari" a causa dei "danni" provocati dalle politiche Usa con L'Avana, come denunciato all'Onu dall'isola "con argomentazioni e dati non contestabili".

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