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A Ballando con le Stelle va in scena su RaiUno la disabilità coreutica con Nicole Orlando

Dopo le prime eliminazioni alla gara-spettacolo Ballando con le Stelle di Milly Carlucci, resiste la coppia composta da Nicole Orlando e Stefano Oradei. Nulla di strano se la ballerina non fosse affetta dalla sindrome di Down e campionessa mondiale ai Campionati in Sud Africa di atletica leggera.
A cura di Massimiliano Craus
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Nicole Orlando e Stefano Oradei
Nicole Orlando e Stefano Oradei

Stasera alle 21.10 nuovo appuntamento con Milly Carlucci su RaiUno, nell'entusiasmante gara di Ballando con le Stelle che sta appassionando milioni di telespettatori ogni sabato sera. Ed anche nella puntata di stasera si esibirà Nicole Orlando, atleta biellese ventitreenne dagli inconfondibili occhi sornioni e capelli biondi affetta dalla sindrome di Down. Delle tredici coppie al via, di cui quattro sono state già eliminate nelle scorse settimane, la nostra Nicole balla e resiste ancora saldamente dentro il gioco, sorprendendo di volta in volta il numeroso pubblico del televoto e la giuria composta da Carolyn Smith, Ivan Zazzaroni, Guillermo Mariotto, Fabio Canino e la contestata Selvaggia Lucarelli. Milly Carlucci e lo showman Paolo Belli accompagneranno anche nella sesta puntata di stasera le performance di Nicole Orlandi in coppia con il ballerino professionista Stefano Oradei, trentatreenne romano, capaci già di eliminare nella quinta puntata la coppia composta da Salvo Sottile ed Alessandra Tripoli con un risultato a dir poco strabiliante. Eppure la danza è solo l'ultimo salto ad ostacoli che compie nella sua vita Nicole Orlando, impegnata sin dalla sua infanzia a gareggiare su piste di atletica leggera in stadi, palazzetti dello sport e, da quest'inverno, dietro le telecamere di uno dei talk show più seguiti in TV.

Chi è la giovane Nicole Orlando, protagonista nello sport e nel talk show Ballando con le Stelle

Nicole Orlando
Nicole Orlando

Il primissimo step della carriera sportiva di Nicole Orlando è al fianco di Anna Maglietta, medaglia di bronzo  ai Mondiali di ginnastica ritmica di Cuba. Tuttavia la poliedricità di Nicole è stata sollecitata dai genitori Roberta e Giovambattista, impegnando la giovanissima figlia dalla ginnastica al nuoto e fino all'atletica leggera dei grandi successi internazionali. Nel 2013 la consacrazione ai Campionati Europei di Roma, con successi nei 100 metri, salto in lungo e staffetta 4×100 nella rassegna continentale che la lancerà definitivamente nell'Olimpo dello sport. I successivi Mondiali in Sud Africa saranno però ricordati per i record e le vittorie, a cominciare dai successi trionfali nei 100 metri, triathlon ed ancora nel salto in lungo, fissandone i rispettivi record con un clamore senza precedenti in Italia, compreso il discorso di fine 2015 del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, nel quale si ricordavano le imprese al femminile dell'astronauta Samantha Cristoforetti, della neo-direttrice del CERN di Ginevra Fabiola Gianotti e della nostra pluricampionessa e ballerina Nicole Orlando. Infine l'esperienza coreutica di Ballando con le Stelle dove Nicole si è catapultata con abnegazione ed entusiasmo, conseguendo successi di critica e pubblico. Nonostante tutto come sempre, in un susseguirsi di gratificazioni che la rendono sempre più felice e famosa, a dispetto dei se e dei ma solitamente protagonisti nella vita di tutti i giorni.

La danza e la disabilità. Un precedente importante ad opera del coreografo Francesco Ventriglia

Francesco Ventriglia
Francesco Ventriglia

Già ballerino scaligero ed oggi direttore artistico del Royal New Zealand Ballet, il coreografo Francesco Ventriglia nel 2007 aveva già preso la parola coreutica in tema di disabilità e danza. All'epoca, in seno alla programmazione della Biennale Danza diretta da Ismael Ivo, aveva proposto il titolo Il mare in catene a proposito del tema dimenticato della disabilità e dell'eros. In quel caso si trattava da vicino la paraplegia, un male che arriva ad un certo punto della vita, ben diversa dalla sindrome di Down di cui è invece affetta la nostra Nicole. Eppure in entrambi i casi è stata la scena ad essere in bella mostra a disposizione della disabilità, ovvero l'esatto contrario di quanto sarebbe avvenuto più di un decennio fa. Oggi la scena non fa più paura alla disabilità e viceversa, in un mondo nuovo in cui la sensibilità e l'inclusione vanno a braccetto contro i pregiudizi e l'esclusione, tutto appannaggio dello show business o dell'arte per tutti? Ai posteri l'ardua sentenza, noi intanto ci aspettiamo ancora una ridda di voci e commenti su uno dei casi più chiacchierati della danza sui generis di queste settimane.

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